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Lettera dell' Associazione Galileo 2001 relativa al rispetto degli obblighi del Protocollo di Kyoto

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  • Lettera dell' Associazione Galileo 2001 relativa al rispetto degli obblighi del Protocollo di Kyoto

    Personalmente ho già  provveduto ad inviare un'e-mail polemica all'associazione per le varie inesattezze riportate.
    In ogni caso, per dovere di cronaca riporto il testo della missiva inviata al presidente della Repubblica.
    Il mio sitoweb:
    NonSoloAria.com - Il più importante sito italiano nel campo dell'inquinamento dell'aria

  • #2
    Testo della lettera

    4 aprile 2007

    Illustre Signor Presidente,
    è da tempo che l‘Associazione Galileo 2001 vede con preoccupazione le decisioni assunte dai Governi e dal Parlamento italiano di ratificare il Protocollo di Kyoto. Maggiore preoccupazione manifestiamo oggi per l‘ipotesi di assunzione di impegni ancora più gravosi in sede europea e nazionale relativi alla politica ambientale ed energetica.
    Come cittadini e uomini di scienza, avvertiamo il dovere di rilevare che la tesi sottesa al Protocollo, cioè che sia in atto un processo di variazione del clima globale causato quasi esclusivamente dalle emissioni antropiche, è a nostro avviso non dimostrata, essendo l‘entità  del contributo antropico una questione ancora oggetto di studio.
    In ogni caso, anche ammettendo la validità  dell‘intera teoria dell‘effetto serra antropogenico, gli obiettivi proposti dal Protocollo di Kyoto sono inadeguati, poiché inciderebbero solo in modo irrilevante sulla quantità  totale di gas serra. Totalmente inadeguati rispetto al loro effetto sul clima ma potenzialmente disastrosi per l‘economia del Paese. Dal punto di vista degli impegni assunti con la sottoscrizione del Protocollo rileviamo che:

    1. l‘Italia si è impegnata a ridurre entro il 2012 le proprie emissioni di gas-serra del 6.5% rispetto alle emissioni del 1990;

    2. poiché da allora le emissioni italiane di gas-serra sono aumentate, per onorare l‘impegno assunto dovremmo ridurre quelle odierne del 17%, cioè di circa 1/6;

    3. in considerazione dell‘attuale assetto e delle prospettive di evoluzione a breve-medio termine del sistema energetico italiano, il suddetto obiettivo è tecnicamente irraggiungibile nei tempi imposti.


    All‘impossibilità  pratica di rispettare gli impegni assunti fanno riscontro le pesanti sanzioni previste dal Protocollo per i Paesi inadempienti, che rischiano di costare all‘Italia oltre 40 miliardi di euro per ciò che avverrà  nel solo periodo 2008-2012.
    Al fine di indirizzare correttamente le azioni volte al conseguimento degli obiettivi di riduzione, occorre tenere presente che i settori dei trasporti e della produzione elettrica contribuiscono, ciascuno, per circa 1/3 alle emissioni di gas serra (il restante terzo è dovuto all‘uso d‘energia non elettrica del settore civile/industriale). Giova allora valutare cosa significherebbe tentare di conseguire gli obiettivi del Protocollo in uno dei seguenti modi:

    · sostituire il 50% del carburante per autotrazione con biocarburante;

    · sostituire il 50% della produzione elettrica da fonti fossili con tecnologie prive di emissioni.

    1. Biocarburanti. Per sostituire il 50% del carburante per autotrazione con bioetanolo, tenendo conto dell‘energia netta del suo processo di produzione, sarebbe necessario coltivare a mais 500.000 kmq di territorio, di cui ovviamente non disponiamo. Anche coltivando a mais tutta la superficie agricola attualmente non utilizzata (meno di 10.000 kmq), l‘uso dei biocarburanti ci consentirebbe di raggiungere meno del 2% degli obiettivi del Protocollo di Kyoto.

    2. Eolico. Sostituire con l‘eolico il 50% della produzione elettrica nazionale da fonti fossili significherebbe installare 80 GW di turbine eoliche, ovvero 80.000 turbine (una ogni 4 kmq del territorio nazionale). Appare evidente il carattere utopico di questa soluzione (che, ad ogni modo, richiederebbe un investimento non inferiore a 80 miliardi di euro). In Germania, il paese che più di tutti al mondo ha scommesso nell‘eolico, i 18 GW eolici oltre il 15% della potenza elettrica installata producono meno del 5% del fabbisogno elettrico tedesco.

    3. Fotovoltaico. Per sostituire con il fotovoltaico il 50% della produzione elettrica nazionale da fonti fossili sarebbe necessario installare 120 GW fotovoltaici (con un impegno economico non inferiore a 700 miliardi di euro), a fronte di una potenza fotovoltaica attualmente installata nel mondo inferiore a 5 GW. Installando in Italia una potenza fotovoltaica pari a quella installata in tutto il mondo, non conseguiremmo neanche il 4% degli obiettivi del Protocollo di Kyoto.

    4. Nucleare. Per sostituire il 50% della produzione elettrica nazionale da fonti fossili basterebbe installare 10 reattori del tipo di quelli attualmente in costruzione in Francia o in Finlandia, con un investimento complessivo inferiore a 35 miliardi di euro. Avere 10 reattori nucleari ci metterebbe in linea con gli altri Paesi in Europa (la Svizzera ne ha 5, la Spagna 9, la Svezia 11, la Germania 17, la Gran Bretagna 27, la Francia 58) e consentirebbe all‘Italia di produrre da fonte nucleare una quota del proprio fabbisogno elettrico pari alla media europea (circa 30%).

    Come si vede, nessuna realistica combinazione tra le prime tre opzioni (attualmente eccessivamente incentivate dallo Stato) può raggiungere neanche il 5% degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Agli impegni economici corrispondenti si dovrebbe poi sommare l‘onere conseguente all‘acquisto delle quote di emissioni o alle sanzioni per il restante 95% non soddisfatto.
    Esprimiamo quindi viva preoccupazione per gli indirizzi che il Governo e il Parlamento stanno adottando in tema di politica energetica e ambientale, e chiediamo pertanto:

    1. che si promuova la definizione di un piano energetico nazionale (PEN), anche con la partecipazione di esperti europei, che includa la fonte nucleare che è sicura e rispettosa dell‘ambiente e l‘unica, come visto, in grado di affrontare responsabilmente gli obiettivi del Protocollo di Kyoto e che dia alle fonti rinnovabili la dignità  che esse meritano ma entro i limiti di ciò che possono realisticamente offrire;

    2. che la comunità  scientifica sia interpellata e coinvolta nella definizione del PEN e che si proceda alla costituzione di una task force qualificata per definire le azioni necessarie a rendere praticabile l‘opzione nucleare;

    3. che si interrompa la proliferazione di scoordinati piani energetici comunali, provinciali o regionali e che non siano disposte incentivazioni a favore dell‘una o dell‘altra tecnologia di produzione energetica al di fuori del quadro programmatico di un PEN trasparente e motivato sul piano scientifico e tecnico-economico.

    Restiamo a Sua disposizione, Signor Presidente, per documentarLa puntualmente su quanto affermiamo.
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    • #3
      La lettera che ho inviato all'associazione Galileo 2001

      In riferimento alla lettera da voi inviata in data 4 aprile 2007 al Presidente della Repubblica Italiana ed inerente il rispetto degli obblighi del Protocollo di Kyoto,
      devo purtroppo sottolineare delle gravi inesattezze che fanno torto alla fama di molti studiosi firmatari della missiva.
      Partendo dall‘assunto che il riscaldamento globale non sia causato per la quasi totalità  dall‘azione antropica, e portando dei dati datati a suffragio delle proprie deduzioni e proposte, si propone una linea d‘azione in merito, che può essere o meno condivisa, ma che a tutti gli effetti viene presentata su premesse erronee e capziose.
      A tal proposito mi chiedo se i membri della vostra associazione abbiano effettivamento letto i rapporti realizzati dall‘ultimo IPCC, sulla base dei risultati del lavoro condotto da più di 2500 scienziati che operano in questo campo e provenienti da più di 180 nazioni diverse¦
      ¦oppure, e questa è la mia ipotesi, hanno semplicemente firmato la missiva sulla base di considerazioni di parte e formulate da pochi soggetti, senza minimamente porsi il problema di vidimare o meno delle proposte relative ad argomenti che non sono quotidianamente di loro competenza, non essendo questo il loro campo specifico di lavoro.

      Cordiali saluti
      Dott. Davide Compagnin
      Il mio sitoweb:
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      • #4
        Gentile Compagnin,

        Se lei leggesse bene la nostra lettera:

        1. noi NON partiamo «dall‘assunto che il riscaldamento globale non sia causato per la quasi totalità  dall‘azione antropica», ma dichiariamo che la tesi secondo cui «sia in atto un processo di variazione del clima globale causato quasi esclusivamente dalle emissioni antropiche è a nostro avviso non dimostrata».

        2. piuttosto, noi partiamo proprio dall‘assunto di ammettere «la validità  dell‘intera teoria dell‘effetto serra antropogenico», (assunto che ci porta a concludere l‘irrilevanza delle misure del protocollo di Kyoto ai fini del clima, nonché la loro impossibilità  ad essere attuate).

        Di conseguenza, le sue obiezioni sono inammissibili perché non rispondenti alla verità . La lettera fu scritta e inviata prima dell‘ultimo rapporto dell‘Ipcc cui lei fa riferimento, quindi questo non poteva essere stato letto: secondo motivo di insussistenza della sua obiezione. In ogni caso (terzo motivo di insussistenza della sua obiezione) ora che abbiamo appreso i contenuti del Quarto Rapporto dell‘Ipcc e le modalità  con le quali esso è stato preparato, siamo vieppiù convinti della sua inconsistenza scientifica e deontologica.

        Riguardo infine alle motivazioni che hanno indotto i firmatari a firmare, pur non essendo esse affar suo, voglio lo stesso rassicurarla: la missiva è stata ampiamente discussa all‘interno del G2001 e prima di arrivare alla sua forma definitiva che lei conosce ha subìto una critica attenta e puntuale in ogni parola ivi contenuta (la versione finale è la 34ma versione della versione originalmente predisposta da chi dal consiglio direttivo incaricato a predisporre la prima bozza). L‘associazione G2001 è una associazione della massima serietà  professionalità : non raccoglie firme sui propri documenti preparati da pochi soggetti, ma prepara, con la massima attenzione scientifica, documenti definitivi il cui valore non dipende dal numero di firme d‘adesione ma dai contenuti. Se c‘è una affermazione oggettivamente errata, ce la segnali dimostrandoci che è errata: saremo ben felici di correggerla.

        Cordiali saluti,

        Franco Battaglia
        Vice presidente vicario G2001

        PS. Vedo dalla sua pagina web (http://www.nonsoloaria.com/index.htm) che lei vende spazi pubblicitari nel suo sito: è cioè, lei, un commerciante. Io auguro a lei il massimo del successo nel commercio, ma consenta a noi di fare gli scienziati: facciamo un servizio anche a lei, mettendo un po‘ d‘ordine nel disordine informativo presente in forma generalizzata (suo sito incluso).

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        • #5
          Egregio Prof. Battaglia, innanzitutto la ringrazio per la gentile risposta e per la sua disponibilità , che è veramente notevole conoscendo gli importanti impegni che quotidianamente la occupano.
          Le sue puntualizzazioni mi costringono ad entrare maggiormente nel dettaglio per illustrare più chiaramente quello che intendevo, per cui spero che trovi il tempo di leggere anche questa mia nuova missiva.

          Relativamente alla sua mail, le posso dire che la sua risposta mi sembra chiara e conferma quello che ho già  scritto in precedenza. Ponendo l‘incipit della lettera al Presidente sul fatto che la vostra associazione non considera dimostrata la tesi del riscaldamento globale dovuto per la quasi totalità  all‘azione antropogenica, si va a sollevare una marcata critica alla stragrande maggioranza della comunità  scientifica internazionale che opera sul campo e che ha realizzato il nuovo rapporto dell‘IPCC. Già  nel febbraio 2007 il Gruppo 1 dell‘IPCC ha pubblicato la conclusione che l‘effetto globale medio delle attività  umane dal 1750 è stato causa del Riscaldamento Globale (con very high confidence). E questo circa 2 mesi prima che venisse spedita la vostra lettera al Presidente e agli altri interessati.
          Nella mia lettera, quando scrivo partendo non intendo riferirmi al fatto di porre alla base delle proposte dell‘Associazione Galileo 2001 una tesi negazionista del Riscaldamento Globale, ma voglio sottolineare che l‘incipit della lettera contiene questa critica che ritengo una forzatura nel discorso. La considero una forzatura perché l‘IPCC rappresenta la più autorevole fonte di informazioni sul tema e perché la lettera della vostra associazione è controfirmata da numerosi esperti a livello internazionale in settori che non riguardano la climatologia.

          Ora, tralasciando le sottigliezze linguistiche relative alla mia mail, su cui più di tanto non vale la pena soffermarsi, nella sua risposta è scritto chiaramente che siete convinti dell‘inconsistenza scientifica e deontologica del Rapporto dell‘IPCC.
          Spero che le vostre critiche documentate siano state presentate anche ai membri dell‘IPCC, per poter appurare veramente la loro fondatezza, nel qual caso sarei anche interessato a leggere la loro risposta formale.
          Certo che per criticare un rapporto risultante dal lavoro di più di 2500 scienziati provenienti ogni parte del mondo e che operano da anni sul campo servono osservazioni di grossa importanza, delle quali personalmente dubito molto.

          In ogni caso, ritornando alla lettera inviata al Presidente, quando parlo di premesse erronee e capziose mi riferisco alla sua particolare stesura.
          Concordo con la vostra associazione che il Protocollo di Kyoto è di per sé insufficiente a fronteggiare l‘aumento dell‘Effetto Serra, ma non ritengo assolutamente che andrebbe ad incidere in modo irrilevante nel caso in cui fosse correttamente applicato. Purtroppo la mancanza di correttezza di alcuni Paesi, come ad es. l‘Italia, ne sta inficiando l‘applicazione e a questo fatto dobbiamo aggiungere che il Protocollo è nato monco, data la rinuncia alla sua applicazione da parte del neoeletto Presidente Bush, dopo che il Governo dei democratici di Clinton lo aveva avallato. Lo stesso Bush, ha recentemente dimostrato quanto fosse stata errata la sua decisione, ammettendo esplicitamente che il Riscaldamento Globale esiste e che è dovuto per la gran parte all‘azione dell‘uomo. Probabilmente è stato spinto a queste affermazioni anche dal comunicato congiunto delle più importanti Accademie delle Scienze del mondo che hanno auspicato un‘azione globale per combattere l‘aumento dell‘Effetto Serra.
          Ma l‘affermazione più grave della vostra lettera, la ritengo essere quella sugli effetti potenzialmente disastrosi sull‘economia italiana a seguito dell‘applicazione del Protocollo di Kyoto. Diverse organizzazioni nazionali e internazionali hanno fatto varie proposte in merito alle modalità  di applicazione, e mi pare che nemmeno i membri del Governo attuale si stiano strappando le vesti disperati dall‘impossibilità  effettiva di applicarlo.
          La stessa affermazione che sia tecnicamente irraggiungibile la sua applicazione in Italia mi sembra quanto mai categorica e fuorviante, in quanto non dà  minimamente credito alle possibili azioni che possono essere intraprese in tutti i campi possibili per soddisfare questo accordo internazionale. Certo, l‘opera dei Governi passati non è stata sicuramente adeguata, ma questo pessimismo mi pare fuori luogo e poco costruttivo, in quanto spinge a non fare quanto si potrebbe, piuttosto che al contrario.

          Un‘altra cosa che contesto alla vostra lettera, sono le possibili azioni presentate per esemplificare l‘applicazione del Protocollo di Kyoto. Saranno anche semplificate, ma non mi sembra corretto presentare la risoluzione del problema della riduzione delle emissioni in modo così semplicistico, senza nemmeno prendere in considerazione degli interventi fondamentali come potrebbero essere la riduzione dei consumi, il risparmio energetico, la piantumazione forestale, utilizzo delle biomasse, ecc. (Per problemi di tempo non vedo la necessità  di presentare le azioni possibili in modo esaustivo e sistematico).

          Per quanto riguarda l‘eolico, mi sa che serviva una 35ma versione della bozza prima di spedirla. Vi informo che la Germania ha già  superato i 20,6 GW alla fine del 2006, e sta spingendo fortemente in questa direzione (http://www.gwec.net/uploads/media/07...stics_2006.pdf). Tra l‘altro nella vostra lettera si sottolinea capziosamente che alla fine dell‘ipotetico intervento ci sarebbe una turbina ogni 4 Kmq, cosa che in fin dei conti non ha nemmeno senso, data la relativa vicinanza delle turbine nei campi delle centrali eoliche. Oltre a questo non c‘è una minima considerazione del fatto che queste turbine possono essere posizionate anche off-shore.

          Relativamente alla vostra esortazione allo sviluppo del nucleare (che è in definitiva il vero scopo della vostra lettera), mi limito a dire 2 cose in quanto andrei fuori tema rispetto ai temi che tratto. Sono assolutamente favorevole al finanziamento delle ricerche e dei progetti inerenti la fusione nucleare, mentre considero tempo perso tutti gli interventi relativi all‘energia nucleare a fissione, in quanto c‘è una strenua opposizione da parte dell‘opinione pubblica. Se non si è riusciti in trent‘anni a trovare un posto definitivo per lo stoccaggio delle scorie radioattive in Italia, figuriamoci se si troverà  mai il posto dove realizzare una centrale nucleare a fissione.
          L‘unica cosa che vi posso consigliare è una raccolta di firme stile Partito Radicale, anche se dagli ultimi sondaggi che ho visto, non c‘è nessuna speranza per voi di veder una nuova centrale di quel tipo in Italia.

          Cordiali saluti e grazie per l‘attenzione
          Davide Compagnin

          P.S. La ringrazio molto per l‘augurio che mi ha fatto relativamente al successo commerciale, devo comunque precisare che io sono laureato in biologia e la mia attività  principale è quella di tecnico specializzato nel campo dell‘inquinamento dell‘aria, oramai da diversi anni.
          Il sito www.nonsoloaria.com è nato con l'intento principale di creare una comunità  di persone interessate all'inquinamento dell'aria o che lavorano nel campo, in modo da creare un humus culturale e associativo utile alla risoluzione dei problemi comuni nel settore. Il tutto, allo scopo di sviluppare i presupposti utili a migliorare qualitativamente l'ambiente, la vita o anche le attività  produttive, limitando o attenuando i fenomeni sporadici o sistematici che portano al deterioramento di quella matrice primaria che definiamo aria. La stessa creazione del forum è andata proprio in questa direzione e sottolineo che vi ho inserito anche il testo della lettera della vostra associazione: pur non condividendolo, ritengo che possa rappresentare un utile spunto di dibattito e di confronto.
          La pubblicizzazione delle aziende del settore nel mio sito è stata una piacevole sorpresa, che ho voluto incoraggiare. Grazie al loro contributo posso dedicare al sito del tempo che mi avrebbe impegnato in altre attività , senza per questo risentirne dal punto di vista economico. D‘altro canto ritengo che anche per le aziende questa pubblicizzazione rappresenti una notevole opportunità  di farsi conoscere e di crescere, grazie anche al notevole numero di visitatori che oramai il sito ha quotidianamente.

          La saluto di nuovo e mi scusi se sono stato un po‘ prolisso.
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          • #6
            Gentile dottore,

            Purtroppo non ho molto tempo per rispondere alle sue considerazioni. Me ne dispiace veramente, ma così è. La mancanza di tempo è dovuta al fatto che esse sono, a mio parere, completamente errate ed evidenziano una scarsa conoscenza degli argomenti di cui lei parla, cosa comprensibile visto che, come dice lei, è un biologo. Le riconosco quindi la buona volontà  e la sincera onestà  d‘intenti, ma lei riconosca l‘ignoranza in materia. Per non lasciarla completamente insoddisfatto, gliene cito 2 a caso (ma c‘è un errore in ogni suo rigo):

            nel 1750 la popolazione mondiale era meno di 800.000 e, ancora nel 1930, le automobili del mondo erano meno della metà  di quelle in Italia oggi: come abbiano gli uomini iniziato il GW nel 1750 Dio solo lo sa;
            nel 2005 la potenza eolica in D era di 18 GW, ma in quell‘anno la produzione elettrica da eolico fu di 3 GW-anno. Non a caso, l‘85% della produzione elettrica tedesca viene da carbone (oltre il 50%) e da nuke.


            Una considerazione invece imperdonabile è quando dice che all‘Ipcc sarebbero 2500 scienziati: la scienza, dovrebbe saperlo anche se è biologo, si fa sui fatti, non a maggioranza. E i fatti, ad esempio, sono quelli che può leggere qui:

            http://www.galileo2001.it/materiali/..._battaglia.php

            Infine, la rassicuro che il G2001 sta lavorando per produrre un documento sulla questione clima: purtroppo non abbiamo i ricchi finanziamenti dell‘Ipcc (a dire il vero non ne abbiamo neanche di poveri, ma qualcosa faremo).
            Infine, se la interessa, c‘è oggi su Il Giornale un mio articolo ove si riporta che anche il presidente ceco sconfessa l‘Ipcc.

            c.s.

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            • #7
              Egregio Prof.,
              l‘affermazione che le mie affermazioni siano quantomeno errate essendo io un biologo, mi lascia estremamente perplesso, visto che non faccio altro che riportare le considerazioni illustrate dal Rapporto dell‘IPCC e altri fatti documentati o perfettamente logici.
              Relativamente al fatto che io abbia riportato un errore in ogni rigo, trovo questa affermazione solamente ridicola e mi stupisco che mi abbia fatto perdere del tempo a leggerla, dato che il mio tempo è prezioso quanto il suo.

              In riferimento alle 2 considerazioni da lei elencate posso riassumere questo:
              1) Tralasciando il clamoroso errore relativo alla popolazione umana, che nel 1750 era già  800 milioni di persone circa (http://www.globalchange.umich.edu/gl...human_pop.html), trovo quanto mai ridicolo relazionare il Riscaldamento Globale esclusivamente al numero di automobili presenti in Italia.
              2) Il dato che avete riportato nella vostra lettera al Presidente è comunque errato e tendenzioso. E questo dato poteva facilmente essere corretto visto che le informazioni da me riportate erano facilmente disponibili già  2 mesi prima che venisse spedita la vostra lettera.

              In riferimento alla frase che la scienza non è fatta dalla maggioranza, trovo curiosa anche questa affermazione perché non accenna minimamente al fatto che i 2500 scienziati di cui stiamo parlando sono stati scelti perché sono estremamente competenti in materia e perché lavorano proprio nell‘ambito della climatologia, al contrario dei membri della vostra associazione.
              Ma posso capire che vi siano anche delle posizioni che contrastano con la visione scientifica generale. Ricordo a tal proposito quella del premio nobel Mullis che nega l‘origine dell‘AIDS, (assurdamente a parere non solo mio, ma generale). Oppure quella del Prof. Zichichi che nega l‘evoluzione delle specie.

              Aspetto con molto interesse di vedere il documento che sta preparando la vostra associazione.
              Detto questo, la saluto cordialmente
              Davide Compagnin
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              • #8
                Sia clemente:
                1. volevo scrivere 800 milioni!
                2. non volevo relazionare il GW SOLO al numero di automobili, volevo solo far notare come le attività  umane erano, ancora sino al 1940, praticamente assenti
                3. io non ho detto che le sue affermazioni sono errate IN QUANTO lei è biologo, ho detto che, ove trattano di energia, COMPRENDOO che siano errate in quanto lei è biologo; come sarebbero probabilmente errate le mie se mi avventurassi a parlare di diritto penale.

                Rimane il fatto che a nessuno dei 2 esempi di sue affermazioni errate lei ha saputo ribattere (se non appigliandosi ad un mio errore di digitazione). Ripeto:
                1. il GW che perdurò sino al 1940 era cominciato nel 1700: dal 1700 sino al 1940 l‘industrializzazione fu assente o quasi assente.
                2. di quale dato errato parla?

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                • #9
                  Beh, dire che le attività  umane erano fino al 1940 ancora praticamente assenti mi sembra una grossa esagerazione. Sempre tornando al numero degli abitanti del pianeta, nel 1940 c‘erano già  quasi 2 miliardi e 500 milioni di persone. Quindi altro che assenti, basti pensare a quelle che erano le emissioni dovute al riscaldamento a carbone, alle produzioni industriali, all‘utilizzo dei combustibili fossili in genere, agli incendi per creare terreni agricoli, al disboscamento per ottenere legna, ecc. E a proposito di questi ultimi due fattori, faccio notare che la FAO ha recentemente dichiarato che la deforestazione è causa del 25% delle emissioni antropogeniche di CO2.

                  Comunque, ritornando ai punti che ha elencato, dico questo:

                  Come ho già  accennato sopra, non si può relazionare l‘azione dell‘uomo al solo processo dell‘industrializzazione, (o al numero delle auto, come indicato in precedenza).
                  Il dato errato di cui parlo riguarda la potenza eolica della Germania che è di 20,6 GW già  a fine 2006, come ho indicato precedentemente nel riferimento al documento del Global Wind Energy Council.

                  Cordiali saluti
                  Davide Compagnin
                  Il mio sitoweb:
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                  • #10
                    Originariamente inviato da Davide
                    Beh, dire che le attività  umane erano fino al 1940 ancora praticamente assenti mi sembra una grossa esagerazione.
                    Come ho già  detto, tanto per avere un'idea dell'esagerazione, le auto nel mondo allora erano la metà  di quelle in italia oggi.

                    Originariamente inviato da Davide
                    Sempre tornando al numero degli abitanti del pianeta, nel 1940 c¹erano già  quasi 2 miliardi e 500 milioni di persone. Quindi altro che assenti,
                    Il riscaldamento di cui si parla cominciò nel 1700. Ha visto qui?

                    http://www.galileo2001.it/materiali/..._battaglia.php

                    Originariamente inviato da Davide
                    Comunque, ritornando ai punti che ha elencato, dico questo:
                    1. Come ho già  accennato sopra, non si può relazionare l¹azione dell¹uomo al solo processo dell¹industrializzazione, (o al numero delle auto, come indicato in precedenza).
                    E allora a che? Alla sua produzione di poesie?

                    Originariamente inviato da Davide
                    2. Il dato errato di cui parlo riguarda la potenza eolica della Germania che è di 20,6 GW già  a fine 2006,
                    Va bene. Rimane il fatto che quando la potenza installata era di 18 GW (2005) l'energia erogata fu di 3 GW-anno. E nel 2020, quando la potenza
                    installata sarà  di 48 GW, l'energia erogata sarà  di 8 GW-anno. Il ragionamento del G2001 sarà  valido anche nel 2020.

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                    • #11
                      Mi sembra che la discussione stia degenerando.
                      Il contributo antropico all'emissione di gas serra, come ho già  scritto, è dovuto all'insieme di fattori che ho citato e che non vedo più riportati nel testo della mia mail:
                      emissioni dovute al riscaldamento a carbone, alle produzioni industriali, all‘utilizzo dei combustibili fossili in genere, agli incendi per creare terreni agricoli, al disboscamento per ottenere legna, ecc. ma l'elenco non è esaustivo, si potrebbero aggiungere le emissioni dovute alla tipologia delle coltivazioni (vedi risaie), alle attività  minerarie, all'utilizzo di fertilizzanti che comportano la liberazione di biossido di azoto, all'allevamento intensivo, ecc.
                      E' l'insieme di più fattori che ha determinato l'aumento della concentrazione dei gas serra, non esclusivamente la Rivoluzione Industriale, la quale non deve essere vista come la prima ed esclusiva causa scatenante del fenomeno.
                      Infine, vedo con piacere che ha appurato che il dato da voi indicato nella lettera al Presidente non era esatto.

                      La saluto di nuovo
                      Davide Compagnin
                      Il mio sitoweb:
                      NonSoloAria.com - Il più importante sito italiano nel campo dell'inquinamento dell'aria

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                      • #12
                        Lei confonde aumento di CO2 con aumento di T.

                        fb

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                        • #13
                          Non mi sembra proprio. E' innegabile che ci siano dei meccanismi di feedback positivo di durata non illimitata che comportano nel corso della storia della Terra degli aumenti paralleli di gas serra e delle temperature, d'altra parte il sistema climatico contiene numerosi meccanismi a causalità  circolare (anche a feedback negativo), ma l'IPCC ha chiaramente indicato che l'aumento delle temperature nel corso di questi ultimi secoli è dovuto all'azione dell'Uomo.
                          In ogni caso, spero che mi avviserà  quando la vostra associazione pubblicherà  l'approfondito rapporto di cui mi ha accennato in precedenza.

                          Grazie per l'attenzione e la disponibilità , la saluto cordialmente
                          Davide Compagnin
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                          • #14
                            Quelli che lei chiama aumenti paralleli sono stati aumenti di T SEGUITI da aumenti di CO2.

                            Come già  detto, l‘Ipcc sbaglia di grosso.

                            Ma lo ha letto questo?
                            http://www.galileo2001.it/materiali/..._battaglia.php

                            Non ha obiezioni?

                            fb

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                            • #15
                              Salve Prof. Battaglia, ho scritto che vi sono stati paralleli aumenti perché vari articoli scientifici riportano che vi è una chiara corrispondenza tra la variazione della temperatura della Terra e la concentrazione dei gas serra in atmosfera.
                              Famosa a tal proposito è la ricerca condotta da EPICA (European Project for Ice Coring in Antarctica), che ha relazionato la concentrazione dei gas serra principali ad un indice rappresentativo della temperatura dell‘aria (deuterio). Di questa ricerca ho riportato un grafico relativo agli ultimi 650mila anni tratto da http://www.sitiarcheologici.palazzoc...ro_globale.pdf.



                              Relativamente alla causa degli aumenti e delle diminuzioni delle temperature indicati dal grafico ed anteriori al XVIII° Secolo, non vi è chiarezza e di volta in volta la causa si può relazionare a fattori diversi, come variazioni nell'attività  solare, le periodiche variazioni di orbita della terra, sconvolgimenti terrestri, eruzioni vulcaniche, ecc. Di sicuro non è stata l‘azione dell‘uomo.
                              Comunque, dal grafico è impressionante vedere come la concentrazione dei gas serra stia rapidamente aumentando nel corso di questi ultimi anni, a riprova del fatto che qualche fattore è intervenuto a modificare il normale andamento degli ultimi 650mila anni (e questo fattore non è nient‘altro che l‘azione dell‘uomo). Purtroppo i gas serra sono climalteranti e comportano un aumento delle temperature climatiche globali, per cui è certo che con l‘aumentare della loro concentrazione in atmosfera aumenteranno di conseguenza le temperature terrestri.


                              In ogni caso, ho letto con attenzione l‘articolo da lei pubblicato sul quotidiano e le riporto di seguito le mie osservazioni.

                              1) Vedo con piacere che anche lei concorda che effettivamente la Terra sta attraversando un periodo di riscaldamento globale.

                              2) Non trovo corretto relazionare l‘aumento dell‘effetto serra alla sola industrializzazione in quanto, come già  indicato in una mia mail precedente, sono molti i fattori in gioco relazionati alle attività  umane. (Per comodità  li riporto con un copia-incolla). Bisogna tener presente l‘effetto delle emissioni dovute al riscaldamento a carbone, alle produzioni industriali, all‘utilizzo dei combustibili fossili in genere, agli incendi per creare terreni agricoli, al disboscamento per ottenere legna, ecc. ma l'elenco non è esaustivo, si potrebbero aggiungere le emissioni dovute alla tipologia delle coltivazioni (vedi risaie), alle attività  minerarie, all'utilizzo di fertilizzanti che comportano la liberazione di biossido di azoto, all'allevamento intensivo, ecc.
                              E' l'insieme di più fattori che ha determinato l'aumento della concentrazione dei gas serra, non solo la Rivoluzione Industriale, la quale non deve essere vista come la prima ed esclusiva causa scatenante del fenomeno.

                              3) Non mi sembra proprio che l‘impatto di una popolazione di 1 miliardo di persone sia da sottovalutare, concordo comunque sul fatto che il suo impatto sia minore di quello della popolazione odierna.

                              4) Il calo delle temperature che si è verificato nel trentennio dopo il 1940 è relazionato al Global Dimming. In pratica l‘irraggiamento solare sulla superficie terrestre è calato per l‘azione del particolato sospeso in forma di aerosol come effetto dell'inquinamento. Il particolato riflette parzialmente la luce solare verso lo spazio e allo stesso tempo funge da nucleo di condensazione favorendo la formazione delle nuvole ed aumentando così l‘albedo terrestre (e cioè, semplificando, la rifrazione verso lo spazio delle radiazioni, fra cui la luce, per gli utenti del mio sito che non ricordano cos‘è). C‘è da dire che questo fenomeno è per lo più localizzato ed interessa le aree soggette a maggior inquinamento industriale.
                              Dati i grossi progressi che si sono fatti nel miglioramento delle tecnologie di abbattimento degli inquinanti nei paesi occidentali, in questo momento la zona più interessata al fenomeno è l‘area del Sud-est asiatico, Cina ed India comprese, al di sopra delle quali ristagna un‘enorme nube di inquinanti e cioè la cosiddetta ABC, Asian Brown Cloud.
                              Paradossalmente, se si andasse ad abbattere le emissioni di particolato in quell‘area, vi sarebbe un ulteriore aumento dell‘Effetto Serra globale in quanto calerebbe l‘azione antagonista del Global Dimming locale.
                              Detto per inciso, la legislazione ambientale in un Paese come la Cina è estremamente rigorosa e richiede degli impegni nell‘abbattimento degli inquinanti molto stringenti. Purtroppo l‘entità  delle sanzioni per le aziende che non rispettano le norme ambientali è talmente bassa, che le industrie inquinanti preferiscono tenere gli impianti di abbattimento fermi ed inquinare per pagare una semplice sanzione risparmiando così sui costi energetici, (almeno fino a poco tempo fa).

                              5) In riferimento al fatto che né le sonde su palloni aerostatici né i satelliti osservano il riscaldamento atteso della troposfera, posso dire che questa affermazione non corrisponde al vero e si basa molto probabilmente su dei dati datati e non corretti. Nella figura sottostante è possibile vedere il risultato delle misurazioni di cui parliamo e che testimoniano quanto è previsto dall‘IPCC: vi è un aumento della temperatura nella Troposfera (a cui corrisponde una diminuzione nella Stratosfera). (L'immagine è tratta da dal sito dell'ipcc).




                              6) Il fatto che nel corso della storia della Terra vi siano state delle variazioni climatiche è un dato assodato da tutti. Tra l‘altro inizio la trattazione dei Cambiamenti Climatici nel mio sito con queste parole: Il clima del nostro pianeta è dinamico e si sta ancora modificando da quando la Terra si è formata.
                              Il punto è che l‘azione dei gas serra provoca un riscaldamento a carico del clima e l‘uomo nel corso di questi ultimi secoli ne sta emettendo in atmosfera delle quantità  enormi. Si pensi solo al fatto che la concentrazione di CO2 in atmosfera sta salendo ad una velocità  che è almeno 100 volte superiore al periodo pre-industriale, almeno per quanto riguarda gli ultimi 850mila anni, che sono quelli presi in esame grazie ad EPICA.

                              7) L‘ipotesi che il Riscaldamento Globale odierno sia opera del Sole è completamente inesatta. Pur essendo certo che le variazioni solari abbiano un‘azione rilevante sul clima terrestre, varie ricerche hanno dimostrato che il Sole non è il principale imputato del problema.
                              La stessa ricerca di Friis-Christensen, che è citata per avvalorare questa ipotesi, è datata ed è stata smentita più volte perché contiene numerosi errori.
                              http://stephenschneider.stanford.edu...onLaut2004.pdf

                              Recentemente è stata pubblicata su Nature una ricerca molto chiara in proposito:
                              http://www.ucar.edu/news/releases/2006/brightness.shtml

                              8) In riferimento ai raggi cosmici, i dati rilevati dal Climax Station in Colorado non rilevano nessun trend definito dal 1953. Dato che non vi è nessun trend, non vi può essere una spiegazione certa che l‘aumento delle temperature sia causato dalla supposta variazione dei raggi cosmici.

                              http://www.ngdc.noaa.gov/stp/SOLAR/ftpcosmicrays.html


                              Cordiali saluti
                              Davide Compagnin
                              Il mio sitoweb:
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